Celebrazione del 4 novembre
Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate
“Il 4 novembre celebriamo la conclusione della Grande Guerra, una tragedia che causò enormi sofferenze all’intero continente europeo e provocò lutti in ogni contrada d’Italia.”
Con questa frase inizia il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, ha inviato al Paese e da qui vorrei iniziare il commento alle cerimonie a cui ho partecipato assieme ad altri Ufficiali della sezione che con il loro senso del dovere hanno dato un minimo di decoro alla celebrazione.
A Cedrate (rione di Gallarate) la celebrazione è avvenuta sabato 4 ed ha visto il seguente svolgimento:
Ritrovo al Monumento ai Caduti – Alzabandiera con canto dell’Inno di Mameli – Onore ai Caduti – Deposizione della Corona – Silenzio – Lettura della Preghiera ai Caduti – Discorso del Vicesindaco.
Trasferimento in corteo alla lapide dei Caduti della Guerra 1915-18 in Via Arconti – Deposizione di fiori – Silenzio.
Il giorno 5 novembre la celebrazione ufficiale della giornata è iniziata, sotto la pioggia, al rione di Crenna dove era stata ricollocata la vittoria alata in mano ad un milite che la eleva al cielo, trafugata da ignoti qualche tempo fa. Piccolo schieramento (al riparo della pioggia) con lettura del significato della cerimonia.
Trasferimento al Cimitero di Via Milano dove si è formato il corteo che ha raggiunto il Monumento – Sacrario dei Caduti che si trova all’interno del cimitero per la deposizione di corona – onori ai caduti – silenzio, proseguimento del corteo fino all’uscita.
Riformazione del corteo in Via Milano per raggiungere il Monumento ai Caduti di Piazza Risorgimento, qui avviene lo schieramento per la cerimonia dell’alzabandiera alla quale fa seguito la deposizione della corona con le note del Piave e successivo silenzio, intonati dalla tromba.
Scioglimento del corteo, i partecipanti si sono trasferiti all’interno della Chiesa di San Francesco dove si è celebrata la S. Messa in ricordo ai Caduti, al termine della quale è avvenuta lettura della Preghiera per i Caduti e la lettura del messaggio del Capo dello Stato seguito poi dal discorso del Sindaco.
La cerimonia è finita qui, non c’è stato il successivo previsto trasferimento a Palazzo Borghi.
Questa giornata e apparsa come il solo mesto ricordo del centenario della disfatta di Caporetto, dimenticando che fu proprio da quella disfatta che portò alla sostituzione dei vertici del Regio Esercito ed ebbe inizio una veloce riorganizzazione delle linee che portò esattamente un anno dopo a sferrare l’offensiva che portò in pochi giorni alla vittoria finale.
A Gallarate, protagonista della giornata è stata la pioggia caduta in abbondanza per tutta la durata della celebrazione, condizionandola in modo notevole, innanzitutto causando l’assenza della banda che avrebbe dato un pizzico di formalità al corteo che dava l’impressione di essere un corteo di diversa natura.
“Coltivare la memoria significa comprendere l’inestimabile ricchezza morale che ci hanno trasmesso e rappresenta, per tutti noi, lo stimolo più profondo ed autentico per adempiere ai nostri doveri di cittadini d’Italia e d’Europa, che credono nella solidarietà e nella convivenza pacifica fra i popoli.”
Così dice ancora il Capo dello Stato nel suo messaggio.
Il 4 novembre è il giorno della diramazione del Bollettino della Vittoria, che annunciava che l’Impero austro-ungarico si arrendeva all’Italia, in base all’armistizio firmato a Villa Giusti, nei pressi di Padova. Con il successivo trattato di Saint-Germain-en-Laye, nel 1919, l’Italia completò l’unità nazionale con l’annessione di Trento, Trieste, l’Istria e parte della Dalmazia dando luogo al completamento territoriale dell’Italia.
La celebrazione di questo giorno dovrebbe fornire agli italiani motivo di orgoglio ma ogni anno che passa questa motivazione cala sempre di più ed assistere a queste celebrazioni diventa sempre più sconfortante.
Fino a qualche anno fa quando ancora il 4 novembre era Festa Nazionale le finestre ed i balconi delle case che si affacciavano lungo il percorso del corteo di celebrazione erano adornati con il tricolore, le scolaresche partecipavano alle varie cerimonie e soprattutto sapevano il significato di questa giornata, oggi tutto questo non c’è più, speriamo che l’anno prossimo, ricorrendo il Centenario si possa avere una degna celebrazione della giornata per riconoscere che il sacrificio di migliaia di uomini non è stato vano.
Il 4 novembre, il giorno della Vittoria
Con un’offensiva iniziata il 24 ottobre del 1918 , ad un anno esatto dal disastro di Caporetto, l’esercito italiano vince la prima guerra mondiale.
L’armistizio firmato a villa Giusti, presso Padova, il giorno 3 da Pietro Badoglio e dal generale austriaco, Victor Weber von Webenau fissa infatti alle ore 15 del giorno 4 novembre la cessazione delle ostilità.